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Conservazione dei corrispettivi a norma
Corrispettivi telematici: sei pronto per conservarli a norma?
- mercoledì 26 giugno 2019
Conservazione dei corrispettivi a norma
Come già saprai la normativa ha introdotto l’obbligo di emissione telematica dei corrispettivi in formato elettronico (ricevute e scontrini fiscali).
Oltre alla trasmissione dei corrispettivi elettronici all’Agenzia delle Entrate tramite registratore telematico di cui ti abbiamo parlato nel precedente articolo che puoi rileggere qui, per questi documenti è obbligatoria la conservazione (art.17 del Dl 119/2018).
Infatti, così come la fattura elettronica, anche i corrispettivi elettronici sono documenti informatici e quindi sono soggetti all’obbligo di conservazione secondo le regole AgID in un sistema di Conservazione a norma, al fine di mantenere i requisiti di integrità e autenticità.
Acut attraverso il sistema YouDOX mette a tua disposizione una piattaforma per la conservazione a norma delle ricevute e degli scontrini elettronici per il periodo previsto dalla legge (5 anni per la parte fiscale e tributaria e 10 anni per la parte civilistica) e assicurando le prerogative richieste.
Il flusso dei corrispettivi contenuto nel registratore di cassa RT (Registratore telematico) può essere importato nel sistema di conservazione attraverso diverse modalità a seconda del RT utilizzato.
Se sei già in possesso di un Registratore Telematico puoi chiederci se e come è integrabile, differentemente ACUT può fornirti un Registratore Telematico completamente integrato alla piattaforma.
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La normativa
La normativa prevede l'obbligo di memorizzazione e comunicazione dei corrispettivi telematici per i soggetti passivi Iva esercenti commercio al minuto e attività equiparate (articolo 22, Dpr 633/1972), sulla base di quanto previsto dall'articolo 2 del Dlgs 127/2015 e delle modifiche apportate dall'articolo 17 del Dl 119/2018.
L’obbligo decorre dal 1° luglio 2019 per gli operatori che, nel 2018, hanno avuto un volume d’affari complessivo superiore a 400 mila euro, e dal 1° gennaio 2020 per tutti gli altri.
La norma chiarisce che la semplice memorizzazione non è sufficiente ma, allo stesso modo delle fatture elettroniche, è richiesta la conservazione a norma di legge attraverso sistemi di conservazione in grado di garantire autenticità, integrità, affidabilità, leggibilità, reperibilità, secondo le modalità indicate nelle Linee guida AgID (articoli 43 e 44 CAD - Codice dell'Amministrazione Digitale).
